"All About Lily Chou-Chou", la recensione completa.
All About Lily Chou Chou è un film molto particolare, frammentato, che saltella volutamente su varie linee temporali non direttamente collegate tra loro. Si passa da un racconto cupo e crepuscolare di un giovane rinchiuso nella sua ossessione per la cantante Lily Chou Chou, e già qua si toccano temi che per il 2002 erano molto avanti come riflessioni, che si potrebbero benissimo traslare nella nostra contemporaneità: la dinamica dei fandom tossici, dell'ossessione nei confronti della celebrità che viene erta a divinità, unica portatrice di una parola sacra a cui associare luoghi, concetti, risoluzioni dei propri conflitti interiori, il tutto agli albori di Internet, nel web 2.0, ove cominciavano a farsi strada le prime aggregazioni sociali attraverso l'etere.
Oggi come oggi queste cose sembrano un po’ banali, essendo ormai abituati grazie ai social ad una visibilità esponenziale oltre che all’abbattimento di alcuni muri tra fan e celebrità, ma il modo in cui quest’ultime vengono prese e idolatrate non è molto dissimile: sono cambiati i mezzi e le percezioni, ma i meccanismi intrinsechi che legano un’artista al proprio pubblico non sono stati alterati più di tanto, semmai sono stati potenziati per utilizzare al meglio le possibilità offerte dalla rete.
La fotografia oscura, sfuggente, illuminata soltanto da fioche luci al neon, danno una chiara immagine della vita all'interno di questo sottobosco virtuale, che attraversa i confini della realtà con i messaggi della bacheca che si inframezzano alle immagini reali, legando indissolubilmente il mondo circostante al credo di Lily Chou Chou.
La mdp si muove come un'entità che aleggia in mezzo ai nostri protagonisti, seguendoli negli sguardi e nei movimenti come se si trattasse di un ulteriore interlocutore, neanche tanto sospeso, ma che si sofferma a fluttuare intorno agli eventi, le scorribande che coinvolgono i ragazzi, tra un tafferuglio e giri in bicicletta, ma ad un certo punto il racconto cambia, temporalmente e anche di registro, seguendo la natura cronologicamente frammentata del film, che ora pare un racconto più bucolico di giovinezza spensierata, in un Giappone più cinico e post moderno, durante una gita/escursione che i ragazzi intraprendono nella natura incontaminata, che però segnerà l’inizio della fine, in un susseguirsi di vicende sempre più inquietanti ed emotivamente disturbanti.
Una pellicola ibrida, multiforme, dove si naviga in mezzo allo spaesamento di un'adolescenza senza confini né tantomeno di direzioni chiare, a cui si aggiungono episodi bullismo, vandalismo oltre a temi di isolamento e definizione della propria identità, anche a livello sessuale, in una realtà che sembra a volte irreale, dove la presenza adulta è quasi nulla, incapace anche solo di sfiorare la superficie di quel turbinio emotivo che stanno affrontando i protagonisti del film, quasi non ne percepiscono l’assenza.
All About Lily Chou-Chou è un film complesso, straripante di temi e di stimoli, ma che restituisce un ritratto particolarmente evocativo di una generazione assorta da grandi patemi d’animo, senza una bussola che non sia quella non-realtà simboleggiata da Lily Chou-Chou, dall’arte che smuove e attrae fino a diventare ossessione, dogma, porta di accesso ad un nuovo – e forse pericoloso – modo di vedere la realtà, che qui viene analizzata a livello umano in modo estremamente particolare, contemporaneamente schietto e poetico.
Il comparto audio
Il comparto audio di "All About Lily Chou-Chou"" è uno degli elementi chiave della pellicola di Shunji Iwai, non solo per quanto riguarda la colonna sonora del film, ma anche come parte integrante della struttura narrativa dell'opera.
Fin dalle prime sequenze viene introdotta allo spettatore la figura semi-mistica di Lily Chou-Chou (fittizia cantante pop interpretata vocalmente dall'artista giapponese Salyu). La sua musica, caratterizzata da armonie dolci con performance vocali eteree, funge da vera e propria ancora di salvezza per centinaia di giovani giapponesi appassionati alla sua arte. In un mondo che non offre loro alcun conforto o comprensione, la musica diventa quasi un linguaggio attraverso il quale esprimere le proprie emozioni represse. Lily non è solo una cantante pop, ma una figura quasi divina, una musa che incarna speranze e frustrazioni.
Il fandom online, l'"Ether", diventa un luogo dove poter esprimere pensieri intimi, anche al di là della musica, e trovare una connessione con altri che condividono le stesse esperienze di vita quotidiana. È interessante notare che, nonostante Lily Chou-Chou sia al centro della vita dei personaggi, non appare mai fisicamente nel film. La sua assenza fisica, ma onnipresenza emotiva, la trasforma in un simbolo, rendendola una specie di Macguffin emotivo: è meno una persona reale e più una manifestazione del desiderio di un mondo migliore, di un senso di appartenenza e comprensione.
Tutto ciò tende a creare una visione quasi mitica della figura della cantante, alimentando la sensazione che la sua musica sia una sorta di via da percorrere per raggiungere la salvezza spirituale. Oltre allo spettacolare lavoro immersivo di Salyu, non è un elemento trascurabile neanche la soave colonna sonora realizzata dal maestro Takeshi Kobayashi. Il leggendario compositore giapponese si ispira ai suoni di Ambient e Trip-Hop (Brian Eco e Massive Attack, per citare i leader dei due generi) per il massiccio uso di sintetizzatori, utili nella costruzione di atmosfere sonore sospese, oniriche. In aggiunta alle influenze occidentali, Kobayashi trae ispirazione anche dal J-pop e dall’elettronica giapponese dell'epoca: Utada Hikaru, Chara, Sheena Ringo, Towa Tei e altri esponenti della musica giapponese anni 2000 hanno probabilmente contribuito a infarcire il comparto audio con suoni più tradizionali e conosciuti dal pubblico nipponico.
La colonna sonora include brani classici di Claude Debussy, tra cui la celebre "Prélude à l'après-midi d'un faune" e i "Nocturnes". Singolare, dunque, il contrasto fra sonorità moderne e classiche che sta forse a simboleggiare proprio la dualità che gli adolescenti giapponesi sono costretti a vivere: la meraviglia della musica e gli orrori della vita quotidiana. Dopo il successo del film, Salyu ha deciso di far proseguire la sua carriera musicale, collaborando ancora con Kobayashi e affermandosi come una delle voci più distintive della scena giapponese. Per i più affezionati alla pellicola, però, rimane indissolubilmente legata al personaggio di Lily, grazie all’interpretazione emotiva che ha donato all'opera di Iwai.